RIGPA
Rigpa dal sanscrito, consapevolezza. Lo stile secondo Giuseppe Buccinnà? Una moda che esalti il fascino femminile slegandosi dal concetto di corpo; una reinterpretazione di elementi esistenti basata su...
A new digital space where visionary people live between creativity, fashion, beauty, art and design.
La personale visione dello stile per Luigi Veccia?
Lo stile è lo strumento con cui muoversi nella progettazione di una collezione: è un insieme di codici, forme, immagini e simboli a noi familiari, che combiniamo e scombiniamo nelle migliaia di possibilità a nostra disposizione.
Raccontami del tuo approccio con il mondo della moda. Quando hai capito che si trattava del tuo lavoro?
Credo che la moda faccia parte di me da sempre, sono quelle cose istintive, quasi primordiali, quei bisogni atavici che l’essere umano si porta in sé.
Un mix di stampe e minimalismo, passione mediterranea e rigore anglosassone. Sembra una contraddizione ma nelle tue collezioni convivono perfettamente dando vita ad un particolare equilibrio. Un meraviglioso esercizio di stile.
Mi piace molto il gioco delle contaminazioni inaspettate: il barocco contemporaneo mixato con delle linee minimali per valorizzare le stampe, i ricami ed il colore. Servono delle linee semplici; la contemporaneità dei messaggi distrugge il messaggio. Le stampe, il colore ed i ricami sono le caratteristiche principali del brand.
Tu sei molto legato ai dettagli artigianali, qual è la situazione della moda in Italia oggi e che ruolo ha il Made in Italy nel mondo?
La moda oggi sta attraversando un momento di fibrillazione: con il ready to buy tutti si interrogano sulla possibilità di vendere subito o continuare a seguire le tappe produttive, creatività e artigianalità contro i tempi stretti e veloci dell’era digitale. Secondo me l’Italia, che è la patria del saper fare, deve assolutamente rivendicare il suo ruolo di leader nell’artigianalità. Il made in Italy va promosso, nel mondo, partendo dall’unico vero vantaggio competitivo che possiedono le imprese italiane, cioè la capacità di creare prodotti con un design unico ed una qualità indiscutibilmente superiore e puntare sull’immagine che questi trasmettono ai consumatori finali.
Giorgia nel suo “Oronero tour” indossa le tue creazioni, raccontami com’è andata!
Sono entrato in contatto con Giorgia quasi per caso attraverso conoscenze in comune. Ho amato disegnare e realizzare degli abiti in esclusiva per lei, è un artista con un grande talento, una donna forte e femminile che rispecchia perfettamente i valori del brand Luigi Veccia.
Che cosa ti ispira?
L’ispirazione per le mie collezioni può venire da un viaggio, una mostra d’arte, un concerto, il segreto a mio avviso consiste nel sedimentare concetti che poi per uno strano gioco prendono un twist inaspettato creando estetiche nuove.
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